Cos’è questo

Un luogo di accettazione
Qui nessuno viene giudicato. Mi metto in gioco per prima, raccontandomi, proprio per questo: ogni emozione, storia, debolezza va bene così com’è.

Un’anatomia, a modo suo
Tra le persone ci sono dei tratti comuni, anche al di fuori del corpo: scopriamoli, studiamoli, mettiamoli in relazione: proprio come succede in un’anatomia.

Molto amore, pochi mezzi
Questo, almeno per ora, è un podcast amatoriale: ci metto molta passione, molto divertimento ma anche molta arte di arrangiarmi con quello che ho a disposizione!


Ascolta l’ultimo episodio di “Anatomia dei miei 30 anni

A un certo punto ho sentito fortissimo il bisogno di un modo nuovo di relazionarmi con gli altri, di creare uno spazio in cui sentirmi al sicuro e, al contempo, far sentire al sicuro chi ci capitasse dentro.

Anatomia dei miei 30 anni vuole essere questo: un luogo in cui raccontarci chi siamo, parlare delle cose che ci piacciono ma anche legittimare quelle che ci fanno rabbia o paura. Senza nascondere le nostre fragilità e i nostri limiti.

È un’anatomia perché mette insieme le varie parti che mi compongono, e che forse sono simili a quelle che compongono ognuno di noi, cercando di capirne le connessioni, i funzionamenti, le motivazioni.